sabato 28 luglio 2018
Due settimane fa III anniversario della morte di Don Arturo Paoli, la cui vita ultracentenaria è stata anche sofferta nella Chiesa, che pure ha sempre servito dai primi anni 50 del Novecento nell'Azione Cattolica di Carlo Carretto e Mario Rossi - veri profeti dei nostri tempi - fino alla fine. Saperlo oggi amato e stimato da papa Francesco dice che davvero "camminando s'apre cammino", anche per le speranze più audaci. Non sempre per lui era stato così. Basterà ricordare che a fine 2005 dall'autorità ecclesiastica giunse il veto a una sua partecipazione a Trento a un Convegno di Pax Christi (29-31/12)! Destino comune ai profeti, purché si ricordi che nella fede vero profeta non è chi annuncia il futuro, ma chi denuncia il presente. Vale per tutti? Sì, ma con eccezioni. Ieri per esempio titolone sul "Tempo" (p. 1 e ampio seguito interno) leggo da Marcello Veneziani che «La Chiesa ha tre nemici». Scorrere le righe trovo che i primi due sono «l'invasione islamica» e «il materialismo ateo», ma poi leggo che «Il più pericoloso è in casa», e infatti è... «la chiesa di Bergoglio»! Ci dirà mai l'intellettuale di quale "altra" Chiesa si tratta? Nel seguito egli mescola l'immigrazione solo come pericolo, la pedofilia nelle file del clero, accuse lunari a papa Francesco. E l'elenco continua a piacere e fantasia, da cui il buon collega esce affranto: «È qualcosa di aberrante a cui mai avremmo voluto assistere... e col silenzio complice delle massime autorità ecclesiastiche...»! L'autore rivela che per la Chiesa raccolta attorno al Papa oggi tutto il Male sarebbe in una sola realtà: «il nazismo»! Ti pare di sognare, ma quell'assistere fa da tornasole: talora in pagina si scrive di cose che non si vivono e alle quali, in realtà, non si fa altro che assistere. Troppo poco. E si vede dai risultati.
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