martedì 26 maggio 2009
Ricordi all'ingrosso. Ieri sul "Giornale" (p.16) intervista ad Eduard Shevarnadze, che racconta "i giorni della perestroika che salvò la storia", e trovi tra virgolette l'illustre dichiarazione: "Walesa aveva da poco vinto le elezioni in Polonia" C'era il rischio di una guerra civile. Presi un aereo con Gorbaciov per Roma" Ho supplicato il Papa di intervenire, di parlare alla sua gente. C'era l'esercito sovietico pronto a marciare" Il Papa non voleva intromettersi..Poi ci ha riflettuto e il giorno dopo è partito per Varsavia. Ha salvato la sua amata Polonia dalla guerra". Beh! Questa di un viaggio papale deciso nello spazio di un giorno è davvero nuova, con buona pace di intervistatori, intervistati e giornale che pubblica! Talora si scrive all'ingrosso, infatti, e allora sfugge qualche particolare che mette in una luce diversa il tutto. Su "L'Unità", p. es., sabato scorso trovi a p. 38 un duro parere sul ministro La Russa "che vuole l'inserzione ufficiale della memoria di Salò dentro la Repubblica antifascista". Con qualche ragione... Peccato, però, che stessa "Unità", a tutta copertina " "La rabbia dei padri" " esplicitamente raffigurati nel "pantheon" dei padri riconosciuti, sette, ben 3 sono personaggi che con il fascismo hanno avuto qualche relazione non infantile, e uno di essi è stato proprio tra i militari della Repubblica di Salò. A proposito: tra i padri, nel settuplice "pantheon", c'è anche Marco Pannella. Ovviamente è libertà, ma sorge la domanda: padri di chi? Del Pd con la sua storia o dell'attuale pensatoio del giornale? Si sa: la madre è sempre certa. Il padre non sempre. Sarà bene chiarire.
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