martedì 9 dicembre 2014
Cose di famiglia: e anche la Chiesa è “famiglia” del Signore. Ieri su “La Nacion” bella intervista di Francesco a Elisabetta Piqué: spontanea semplicità e sincera chiarezza. Così da noi “lancio” su “Zenit” (7/12): «Il Sinodo non ha cambiato la dottrina sul matrimonio». Ovvio: non è finito e non ha cambiato nulla. Però tra le righe – non dell'intervista, ma della nota di Zenit – leggi qualche pretesa sul futuro, come se il Sinodo non potesse cambiare nulla in «dottrina sul matrimonio». Poi però leggi che Francesco elogia la reale dialettica interna al Sinodo, che segnalando una «resistenza» evidente a qualche cambiamento futuro tocca anche «la dottrina». Ecco infatti: Francesco «ha constatato che il cardinale tedesco Walter Kasper ha avanzato ipotesi per aprire il campo a qualche soluzione diversa e alcuni si sono spaventati». Segue rassicurazione per tutti: il Papa è «il garante», e non ha «paura di seguire la via della sinodalità». Dunque, a proposito di «dottrina» si tratta di capire bene quale sia propriamente «dottrina» cattolica, intesa come conseguenza della Fede rivelata e della grande Tradizione (“T” maiuscola, come ricordava sempre papa Luciani). Infatti, nel corso dei secoli, e non solo in materia di famiglia, ci sono stati molti cambiamenti, e anche in «dottrina» esiste un cammino reale. Questo è ormai patrimonio comune. Ecco la “Evangelii Gaudium” (n. 36): «Il Concilio Vaticano II ha affermato che esiste un ordine o piuttosto una gerarchia della verità… nella dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana. Questo vale tanto per i dogmi di fede quanto per l'insegnamento della Chiesa, ivi compreso l'insegnamento morale». E allora coraggio: la «dottrina» non è «muro», ma freccia che dice come andare avanti: e Sinodo è “cammino comune”.
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