sabato 23 gennaio 2021
Avanti tutta, indietro tutta, un eroe, un burattino. Per la serie "i giornali sono tutti uguali, anzi no", il caso di Alexeij Navalny – sopravvissuto all'avvelenamento, rientrato in Russia e immediatamente incarcerato – merita qualche riga. Le citazioni che seguono vanno dal 19 gennaio a ieri. Drastica "Repubblica". Scrive Enrico Franceschini: «Un killer che arresta la propria vittima al primo tentativo è l'equivalente del proverbiale uomo che morde il cane», ossia qualcosa di «anomalo, straordinario, inconcepibile». Gli fa eco Leonardo Coen sul "Fatto quotidiano" con una pagina intera dal titolo «Videocassetta contro zar Putin», quella con il filmato sulla faraonica residenza sul Mar Nero: «Navalny mette a nudo il sistema di potere del Cremlino. L'uomo in galera indica, prove alla mano, chi dovrebbe starci al posto suo». C'è però chi minimizza, come "Libero" che ignora la notizia. Imbarazzo tra i sostenitori di Putin? Chissà chi lo sa. Possiamo solo registrare l'evoluzione del "Giornale". Martedì Luigi Guelpa dà ampio risalto al ministro degli Esteri Lavrov, secondo il quale il caso Navalny non sarebbe altro che «uno specchietto per le allodole dell'Occidente per sviare l'attenzione dalla loro profonda crisi». Navalny avvelenato? «L'uomo ritiene che sia stato Putin a dare l'ordine»: che valore avrà il semplice parere di uno specchietto per le allodole? Giovedì, giorno del filmato, Guelpa ribadisce: «Navalny non è riuscito nell'intento di mettere in imbarazzo il suo nemico storico Putin». Ieri la firma cambia, e Angelo Allegri fa una giravolta. Contrordine: «Per gli uomini del Cremlino Alexeij Navalny si sta trasformando in un incubo». Si attendono sviluppi.
Per la serie "eccessi di sintesi" o, se volete, "piccoli equivoci senza importanza", a grande richiesta recuperiamo un titolo del "Corriere della Sera" online del 14 gennaio sul Covid-19: «Focolaio nel carcere di Palermo: 31 detenuti positivi. Vaccinato anche Benedetto XVI». Sapevamo che Ratzinger faceva una vita da recluso, ma non fino a questo punto.
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