mercoledì 26 ottobre 2005
"Sindrome di Porta Pia": da 135 anni confonde teste e pagine. Marco Pannella a Porta Pia il 20 settembre scorso strillava che "il cardinale Ratzinger nel 1962 al S. Offizio" proteggeva i preti malfattori! Ratzinger vi giunse quasi 20 anni dopo! La porta incorporata, quella "sindrome": perciò è in confusione perenne. Attento chi lo "accompagna"! E in quei giorni la sindrome infuriava: gran battage su tutti i giornali per Michel Onfray, autore di un "Trattato di ateologia", che "Liberazione" (20/9, p. 5) definiva "ateo, materialista e libertario". In Francia "Le Monde" stroncava libro e autore, ma da noi osanna in pagina: "Unità", 20/9, tutta p. 21; "Manifesto", 18/9, p. 12; "Il Giornale", 20/9, p. 31; "La Stampa", 19/9, p. 16 e altri. Ovunque ammirazione devota: chiara "sindrome di Porta Pia". A parte "Avvenire" (Daniele Zappalà da Parigi, 20/9, p. 27) due eccezioni lodevoli: Beppe Sebaste ("L'Unità", 26/9, p. 20) scrive che è "un pessimo libro, farcito di idee sciocche e ignoranti", e Carlo Ossola ("Il Sole 24Ore", 18/9, p. 34) parla di "occasione sprecata" soffocata nei recinti tracciati dalla propria ignoranza". Fa male, dunque, la "sindrome di Porta Pia"! Per chi ne è vittima, o corre il rischio di esserlo, un dato storico poco conosciuto, che debbo alla "sapienza" di un amico illustre: Carlo Amirante, ingegnere di Catanzaro, giovane sottotenente al comando del cannone italiano che il 20 settembre aprì il fuoco per "la breccia", nel 1877 diventò prete, visse fino ad 86 anni e morì il 20 gennaio 1934 a Napoli. Il 19 giugno del 1980 si è aperta la sua Causa di beatificazione: lui era immune da quella sindrome.
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