Da Pontefice difese l'ortodossia e l'arte
mercoledì 10 marzo 2021
Troppo spesso nella storia le verità di fede sono state sfruttate dai cosiddetti potenti per ragioni politiche, per consolidare o avvalorare la propria posizione e mettere all'angolo gli avversari. La storia di san Simplicio ci ricorda l'importanza di chi difende la fede e il Vangelo da queste strumentalizzazioni. Egli, infatti, si trovò a essere Pontefice in un periodo travagliato della storia, negli anni in cui cadde l'Impero Romano d'Occidente, con la deposizione nel 476 dell'ultimo imperatore Romolo Augustolo da parte di Odoacre, di fede eretica ariana. Nello stesso momento, però, anche la Chiesa di Oriente viveva un momento difficile, a causa della diffusione dell'eresia monofisita, che sosteneva che in Cristo ci fosse unicamente la natura divina. Si hanno poche informazioni su Simplicio: prese netta posizione contro l'eresia anche nei confronti dell'imperatore d'Oriente Zenone, stabilì turni di presbiteri nelle principali basiliche cimiteriali e non soltanto restaurò e dedicò chiese a Roma ma, rispettoso della vera arte, salvò dalla distruzione i mosaici pagani della Chiesa di Sant'Andrea.
Altri santi. Santi Caio e Alessandro, martiri (II-III sec.); san Macario di Gerusalemme, vescovo (III-IV sec.).
Letture. Romano. Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19.
Ambrosiano. Gen 21,22-34; Sal 118,73-80; Prv 10,18-21; Mt 6,19-24.
Bizantino. Aliturgico.
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