martedì 10 agosto 2010
Silenzi in pagina, tra incoscienza e malafede. Domenica sulla strage di volontari in Afghanistan "L"Unità" (p. 1) annuncia: «Otto medici in fila e fucilati dai talebani"erano volontari inglesi, tedeschi e americani». La religione? Per loro non c"entra, e non c"entra neppure la differenza tra islam e cristianesimo, che pure c"è, e in merito già alla fonte è grande, come per fortuna ieri ricorda Armando Torno ("Corsera", p. 1 e 10: «Quella violenza contro la Bibbia»), e sul tema vale la pena di riflettere con rimorso, come lì giustamente fa Pierluigi Battista: «L"odio dei talebani e il nostro silenzio». E gli altri? Nel merito quasi tutti fanno e faranno finta di nulla, soprattutto quelli troppo impegnati a dir male di Chiesa e religione cristiana. P. es. "L"Espresso" che ora (12/8, pp. 60"62) impegna due cervelli nella speciale ossessione per l"8 per mille. Tra banalità da sprovveduti " leggi e sei curioso di sapere chi, tra le religioni presenti da noi, siano «gli apostolici» (sic!) " ed espressioni gergali buttate addosso a tutti i culti " «comunque una vagonata di denari" un banchetto da quasi un miliardo» " trovi l"ignorante confusione tra Vaticano e Cei e la falsità che denuncia come furbizia arraffona il fatto che tutta la somma dell"8 per mille è divisa secondo le percentuali delle scelte espresse. Questo nella realtà è sempre il criterio di tutte le elezioni democratiche! Venerdì il più patetico in tema risultava sul "Manifesto" (p. 5) Kocci, esultante per «la fuga dei contribuenti». Da quelle parti sono esperti in quella dei lettori, ma per noi comunque non è una buona notizia. Bella differenza anche questa!
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