mercoledì 3 dicembre 2003
Sicumere. Su "Europa" (26/11) Alberto Asero ci racconta il pensiero del prof. Piergiorgio Odifreddi "sull'origine della vita, tra mito e scienza", e noi apprendiamo - lo supponevo, direbbe il Commissario Cip di Jacovitti - che Odifreddi è scienza, e noi credenti mito. "Le risposte mitico-religiose - ecco la luce - lasciano il tempo che trovano" e dire che l'universo è stato creato da Dio è un modo diverso di dire che non abbiamo ancora risolto il problema". Per i due, che liquidano così 35 secoli di filosofia e teologia, "questi secoli sono passati invano" perché c'è ancora chi crede "in una visione magica della realtà" e perciò stesso è "un analfabeta scientifico". Loro due no: Asero e Odifreddi sanno tutto, anche se alla fine confessano che "le risposte" ai problemi "sull'origine della vita" non sono ancora state trovate". Però sono sicuri di avere ragione, e che noi credenti abbiamo torto. È così: noi diciamo "sicut erat in principio", loro hanno "sicumera" fino in fine. Prosit! Andrebbero aiutati, e invece è dura, perché talora anche i migliori - in pagina - sparano grosso, magari senza accorgersene. Sabato scorso su "Tuttolibri" della "Stampa" Elena Loewenthal - titolo: "Per non smarrirsi nella Bibbia" - consiglia un Dizionario Biblico cominciando tranquilla così: "i credenti immaginano il libro (della Bibbia) come dettato dal cielo". Una banalità e una distorsione della realtà, vecchia almeno di 15 secoli" Lo stesso ("Corsera", 26/11) capita a Cesare Medail, che scrivendo di Galileo parla della sua opposizione a "dogmi superati" e mostra perciò di non sapere cosa sia, nella fede cattolica, un "dogma". Veniale, ma sempre sicumera. Forse è il caso di informarsi meglio"
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