sabato 6 aprile 2013
Maria ha tremato dinnanzi all'annuncio dell'Angelo. E disse «sì». Perché senza il sì di una ragazza nemmeno Dio può iniziare una storia d'amore libero. La più grande storia d'amore libero. «Sì» ha mormorato di nuovo, dopo che l'angelo se ne era partito da lei, da sola nella stanza. E lo ha pensato uscendo dalla sala delle nozze di Cana, quando il suo strano figlio ha iniziato quasi controvoglia ad andare incontro al suo destino. E quando lo ha sentito urlare: «Chi sono mia madre e i miei fratelli? Quelli che fanno il volere del Padre mio». E lei ha detto «sì» sentendosi ancora strappare suo figlio dalla carne. E lo ha mormorato quando s'era fermato e alla vedova di Nain disperata per la morte del suo ragazzetto, aveva detto «Donna non piangere». E dopo quell'azzardo pieno d'amore, aveva risorto il ragazzo. «Sì, sì…». E quando lo aveva sentito alzare la voce contro i Farisei e Sadducei e parlare di sé -tra le urla di coloro che deridevano- come del pane che dà vita eterna. «Sì…». È arrivata in silenzio sulla via della croce, accostandosi ai suoi capelli impiastrati sotto le spine, ai suoi occhi pieni di dolore, perché lui possa sentirlo da lei ancora, l'unica che può dirglielo con il cielo tra le lacrime. E così ripeterlo con lei con la bocca piena di sangue: «Sì, sì…».
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