venerdì 30 maggio 2008
Volute o meno, sempre indecenze. Per le prime ampia scelta quotidiana. A Bolzano per esempio «il nuovo Museo di arte moderna» apre esponendo «una rana crocifissa» e "L'Unità" (27/5, p. 23) " gestione in bilico " titola dura: "La rana in croce non piace ai cattolici, ma per ora resta lì". L'autrice conclude ammonendo che «qualcuno forse dimentica che l'arte non ha catene», e subito sopra ha scritto che «il vissuto dell'autore è stato caratterizzato da forti tensioni interiori». E ti viene in mente che per certi "vissuti" c'è sempre il ricovero, per impedire danni. Indecenza esibita anche, e in prima pagina sul "Manifesto", dove Daniele Luttazzi " noto come mangiatore di ogni genere " fa appello alla «direttiva europea» che difende il pubblico da «imbrogli e raggiri» e continua allegro: «Giusto. La gente va tutelata, e per esempio i Tg in Italia danno spesso notizia delle gesta del Papa. In questo modo si fa credere allo spettatore che nella religione ci sia qualcosa di fondato». Di "fondatezza", in qualche cervello e qualche pagina, ce n'è davvero poca: e si legge. A proposito di Papa, però, e dei confini dell'indecenza una segnalazione spetta di diritto al modo con cui mercoledì certi giornali hanno annunciato un progetto di lettura integrale della Bibbia in Tv. Si mormora che alla cosa sia stato invitato il Papa, infatti, ed ecco ("La Stampa", 28/5, p. 17) l'annuncio: «Maratona in Tv per la Bibbia. Lettura integrale su RaiSat. Il Papa invitato ad aprire lo show». La cosa irriterà Luttazzi, ma forse anche quel «lo show» ha qualche indecenza: per la Bibbia, e per il Papa. Forse è diverso da Benigni.
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