martedì 20 ottobre 2020
Eccessi in pagina, e sequenza in peggio. Uno sfogo: domenica su "Libero" (pp. 1 e 3) il titolo per la firma del direttore è un paragone con proclama: «Peggio dei rossi ci sono soltanto i pauperisti»! I pauperisti? Nero su bianco individuati e denunciati subito: «Molti vecchi comunisti, e parecchi loro eredi... quindi d'accordo con il Papa nell'affermare che il mondo va storto perché aumentano i ricchi e soprattutto i poveri»! Il giudizio tra l'altro pare allineato con opinioni correnti ed espresse sulle stesse pagine e altre affini in Italia (cfr. qui 10/10) e nel mondo, secondo le quali i "pauperisti" (cioè coloro che si preoccupano e occupano dei poveri, e quindi in prima fila il Papa), sarebbero «peggio di Lenin, Stalin e Mao». Dunque pauperisti e comunisti ambedue superstiti al crollo del muro di Berlino! Vedi, ascolti e leggi il Papa, e ti viene il sospetto che la tesi di certi signori sia semplicemente folle? Comprensibile. In fondo, c'è quasi una cattiva coscienza: qualcuno, oggi paladino delle libertà senza regola, ha creduto che il Papa fosse sempre d'accordo con lui, magari per valide ragioni in un passato recente e ora s'accorge che forse ha sbagliato. E allora ("Corsera", 18/10, pp. 1 e 26) leggi che ci sarebbe «un'Italia svanita» nei confronti della Chiesa cattolica, che invece è sempre qui. Altro in eccesso? Su parecchi giornali – perlopiù quelli allineati contro i "pauperisti" – nei giorni scorsi forti proteste per l'uccisione di alcuni cinghiali che da tempo devastavano vegetazione e proprietà in zone agricole. Si può essere d'accordo? Certo, ma se trovi la mozione pro cinghiali ove leggi anche la continua protesta perché in Italia manca ancora una legge a favore dell'eutanasia, non puoi che rilevare la contraddizione. La stessa, o simile, a quella che si vedrebbe nell'autocandidatura a sindaco di Roma di una signora che di recente ha voluto segnalarsi con un'esclamazione vivace: «Dio, patria e famiglia? Che vita di m...!» Altro, vero eccesso.
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