sabato 14 giugno 2008
Far pensare: vero servizio pubblico. L'altra notte Raitre, da mezzanotte all'una, "Documentario" sulla realtà di malati incurabili e terminali: le storie esemplari di Gianni e Beatrice che vogliono «entrare da vivi nella morte». Bellissimo e toccante, niente pregiudizi e forzature, laico in senso positivo, aperto al mistero, ma senza la pretesa di spiegarlo in un solo senso" Utile a tutti " nessuno è immortale ", una vera lezione sulla necessità dell'«accompa-gnamento», cioè della vicinanza e dell'assisten-za per chi soffre e si prepara a morire, per cui il tenere per mano, o dare una carezza, è la cosa migliore per tutti, chi muore e chi gli sta accanto. Necessaria " ovvio " la terapia antidolore, ma la prima ed essenziale «cura» è " al di là di tutte le discussioni di principio " proprio l'accompagna-mento. Domanda: ma perché in notturna? È triste che non ci sia mai altra risposta che mercato, frou frou e pregiudizio ideologico, che stravincono sempre e ovunque. Del mercato è superfluo parlare" Per il frou frou, però, viene bene il giudizio severo di Giulio Giorello ("Magazine", 12/6, p. 34) sulla moda vacua di un giornalismo falsamente devoto, che volteggia allegro con chiacchiere circa lo strudel preferito dai Papi e sugli abiti della moda per preti e cardinali" Quanto all'ideologia, stesso "Magazine" (p. 23), perfetta la frecciata di Vittorio Messori su quei giornali che hanno preso un brano del cardinale Martini sui peccati degli ecclesiastici come fosse una novità e solo per versare sottile e soddisfatto veleno in pagina. Che dire? Solo il titolo, sempre lì (p. 34): "Palle tirate ad arte"!
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