Servizio civile, cambia il riscatto
giovedì 4 giugno 2009
Sempre valida un'esperienza di volontariato nel servizio civile, all'interno dei progetti sostenuti dalla Caritas, dall'Azione cattolica, dalle Acli e da altre associazioni del mondo religioso. Tuttavia le ispirazioni etiche e spirituali che motivano i giovani volontari devono tener conto anche della recente legge n.2/2009 che ha ulteriormente modificato gli effetti previdenziali del servizio.
La novità è stata preceduta, nel tempo, da due diverse regolamentazioni:
a) fino a tutto il 31 dicembre 2005, i periodi di volontariato civile sono interamente riconosciuti come sostitutivi del periodo di leva. Sono pertanto utili per la pensione, del tutto gratuitamente e con le stesse regole per i periodi di servizio militare. Con una particolarità: gli iscritti alle Casse pensioni degli ex Istituti di previdenza devono farne apposita richiesta all'Inpdap. Si tratta dei dipendenti degli enti locali, dei sanitari in servizio presso enti pubblici, degli insegnanti di asilo e scuole parificate, degli ufficiali giudiziari. L'accredito del servizio civile è invece automatico per tutti gli statali, dipendenti dalle varie amministrazioni dello Stato.
b) dal 1° gennaio 2006 fino al 31 dicembre 2008, poiché il servizio di volontariato non è un lavoro dipendente, i rimborsi percepiti dai volontari civili sono considerati come redditi di collaborazione coordinata e continuativa. Quindi i contributi, interamente pagati dal "Fondo nazionale del servizio civile", spettano all'Inps e solo all'Inps. Anche i dipendenti pubblici iscritti all'Inpdap sono obbligatoriamente assicurati nella Gestione separata dei collaboratori. Gli interessati acquistano però il vantaggio di poter riscattare anche periodi di collaborazione anteriori al 1996, data d'inizio di questa assicurazione.
c) dal 1° gennaio 2009, chiude il Fondo nazionale ed i nuovi volontari, se lo desiderano, devono pagarsi i contributi del servizio civile, utile per raggiungere la pensione di vecchiaia o per aumentarne l'importo. Sempre, a patto che per lo stesso periodo di servizio civile non siano presenti altri contributi di qualsiasi tipo.
Per i suoi iscritti, l'Inpdap precisa che si tratta di un'operazione di riscatto, il cui onere può essere sostenuto in unica soluzione oppure in 120 rate mensili senza l'applicazione di interessi. L'Inps, oltre a queste indicazioni generali, non ha ancora fornito particolari precisazioni. L'ultima riguarda il volontario che, nella qualità di studente, sia anche titolare di una pensione di reversibilità, da solo oppure insieme ad altri familiari; lo studente non perde il diritto alla pensione per il fatto di essere impegnato nel servizio civile. Il trattamento economico dei volontari spetta all'Ufficio Nazionale che rimborsa 14,66 euro al giorno, a 433,80 al mese, oltre ad assicurazione infortuni, per rimborso spese di cura e per responsabilità civile.
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