giovedì 31 dicembre 2015
Senso del ridicolo sotto la guardia: pensieri inquinati. Ieri sul “Fatto” (p. 21: «'Imagine' Saviano, Benigni dei giovani») con queste parole precise «quasi sfioranti l'ovvio»: «La religione musulmana non c'entra niente con l'Isis». Niente! Certo: lo stupore è grande. Se davvero i giovani di oggi seguissero Saviano, attuale surrogato del Benigni di ieri, che ha avuto anche straordinarie espressioni di profondità tra terra e cielo, saremmo messi male. Forse lo siamo davvero, e si impone una domanda scomoda, quasi obbligatoria: che succederebbe – sul “Fatto” e su tutti i nostri giornali – se un celebrato “vip di cultura” dicesse sicuro che «la religione cattolica non c'entrava e non c'entra mai niente con l'Inquisizione»? Scandalo da finimondo… Forse il fatto è che talora il successo dà alla testa non solo di chi lo ha, ma anche di chi incantato ascolta chi lo ha e poi ne scrive in pagina senza neppure accorgersi della “follia” che l'ha incantato. Pietà per se stessi, sempre! E per fortuna proprio lì sopra, stesso “Fatto”, stessa pagina, sempre ieri – logo: «Dialoghi su Dio» – leggo un racconto di Mauro della Porta Raffo che nel giorno anniversario della morte del grande Piero Chiara ricorda una sua lunga conversazione con lui, vero “vip di cultura”: «Parlammo di peccati e perdono: le domande restavano sospese. Ognuno per sé poteva dare una risposta». A «ognuno» una risposta, ma anche un addio all'anno vecchio con qualcosa da perdonare e di cui essere perdonati. Un saluto anche all'anno nuovo segnato dal Giubileo per tutti. Nota: sull'ultimo “Venerdì” (24/12) leggo una ventina di pagine e 11 servizi in materia. Già, Giubileo per tutti, anche – visto qui di recente – per chi in pagina professa allergia a Chiesa e religione, viste come tumore incistato nelle viscere del nostro Paese… Auguri a tutti.
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