venerdì 6 giugno 2008
"Dormire da piedi": mi pare si dicesse di chi capiva poco. Vale in pagina. Ieri per esempio ("La Stampa", p. 17: "Monaci in hit parade spinti dai venti di crisi") Vittorio Sabadini pare scoprire ora che la musica gregoriana, antica di mille anni, piace ancora tanto, anche ai giovani, e offre la sua spiegazione, nientemeno scientifica, sull'autorità del discografico Tom Lewis: il gregoriano sfonda «nei momenti di crisi economica" Quando siamo preoccupati e sottoposti a migliaia di tensioni durante il giorno, tornando a casa la sera cerchiamo un po' di pace». Perfetto, e molto marxista vecchio stampo! Pare dormire un po' da piedi sul "Corsera" (p.39: "Unioni di fatto, la storia di sempre") anche Sergio Luzzatto. Finito a modo suo il lavoro su Padre Pio, ecco la nuova meta: la famiglia. Secondo lui «alcune ricerche smentiscono l'immagine tradizionale, diffusa dal clero, dei vincoli matrimoniali sacri e indissolubili». La prova? Nel fatto che le unioni coniugali nei secoli sono state sempre "volatili" e "flessibili": convivenze diffusissime, anche adulteri, infedeltà dei preti a spese altrui, concubinaggi e "triangoli" vari più o meno di fantasia. Va bene: dato per provato. Ma allora perché lui pare spingere tanto a favore di quelli che vorrebbero istituzionalizzare ciò c'è da sempre, ma che mai è stato istituzionalizzato? E perché ce l'ha tanto con i "Family days" e con chi oggi difende la famiglia riconosciuta anche laicamente come tale? Se è così da sempre, perché cambiare proprio ora? Troppo tardi o troppo presto. È dormire da piedi" Sveglia! E riprendiamo le giuste posizioni"
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