venerdì 7 marzo 2008
Per caso ieri titolo di "Libero" (p. 1): "Dal Vaticano segnali al Cavaliere: servono cattolici in lista al Senato". "Segnali"? Vero o no, certo in questi giorni tanti "segnali" frutto di malintesi. Per caso sempre ieri e sempre "Libero" (p. 32) recensisce il celebre dramma di Albert Camus, "Il malinteso", una riflessione disperata sul male e sull'impossibile salvezza. Sempre per caso, sempre ieri e sempre su "Libero" (p. 12) trovo questo titolo che per illustrare un programma politico di "valori" suona così: "Dio soldi e famiglia"! A parte la famiglia, quell'accostamento tra "Dio" e "soldi", dato che nel Vangelo (Mt 6, 24; Lc 16, 13) l'alternativa è secca, segnala un grosso "malinteso". Dunque spesso in pagina regnano equivoci e malintesi non sempre innocenti. Da qualche giorno per esempio, prima (4/2, p. 45) su "Repubblica", poi ieri su "Europa", si presenta l'ultimo libro-testamento di Pietro Scoppola in modo che pare proprio frutto di un grave malinteso. Si scrive infatti, citazione esplicita, che per lui «nella Chiesa bisogna obbedire in piedi, non essere sudditi, ma cittadini», ma pare che " e il malinteso è grave " lo si intenda come volesse dire che il dovere è sempre "disobbedire"" C'è qualche "segnale" diverso? Sì, e per fortuna eccone due. Sul "Riformista" (4/2, p. 1) il "laico" di ferro Emanuele Macaluso scrive che qui da noi «A parlare col popolo sono rimasti solo i parroci» (!) e sul "Corsera"(5/2, p. 17) il laicissimo "filosofo" Savater si pronuncia contro filiazioni tra gay: «Vanno bene per un film di Almodovar, ma non fanno bene al bambino. Non si progetta un orfano»! Segnali di qualche luce.
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