domenica 13 aprile 2008
«Repubblica» (11/4, p. 51): titolo dell'intervista a Carl Bernstein, cronista famoso del Watergate: "La pigrizia di noi giornalisti". Parole sante e conferma immediata. Stesso giornale (p.1) titolo polemico del "fondo" politico preelettorale di Bocca: "Peccato originale". Inizio: "Il Diavolo non c'è". Conclusione: "Il demonio di Paolo VI non c'è, e neppure l'inferno dantesco"! Che pigrizia, per un tema tutto politico! Sempre in clima, stesso giorno, ecco "Libero" a tutta pagina 8: "Santo Seggio. La Chiesa si tura il naso e vota"". La pretesa di raccontare come vota"la Chiesa: troppo! Forse perciò ieri (p. 11) correzione al ribasso: "La Chiesa si schiera: non restate a casa". Sono solo i settimanali diocesani: dalla "pigrizia dei giornalisti" non si può aver tutto, ma già va meglio. Peggio però se contagia i cervelli più lucidi. Ecco Gian Enrico Rusconi ("La Stampa", 3/4, p. 34): i vescovi possono criticare la legge elettorale, ma se lo fanno "nel contesto della 'intrattabilità dei valori'" allora no, perché è chiaro che non difendono la democrazia, ma il loro potere! Acuto? No. Molto"pigro! Nell'etere, poi, spazio alle follie. A Radio Radicale (11/4, ore 11.30) la ex starletta Antonella Elia motiva intrepida la sua scelta "per la laicità": "Perché la religione è"Come cacchio si dice? Ah, sì! E' l'oppio del popolo!" Farà carriera? A proposito: subito dopo, e per fortuna, tocca proprio al presidente Rai, Petruccioli, difendere il decoro della Ditta opponendosi, calmo e insieme fermo, all'arroganza dei radicali che pretendono di essere comunque serviti come dicono loro.
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