venerdì 17 ottobre 2003
Si chiama "Independent". È - scrivono le agenzie - "un quotidiano britannico", e ieri ha dato una notizia sul serio "indipendente", avendo come fonte "un alto funzionario" vaticano, "che ha voluto mantenere l'anonimato" (Ansa, 16/10, 15.31), E la notizia è che "i cardinali", riuniti a Roma per il 25° anniversario di Giovanni Paolo II, avrebbero "un piano", e cioè "potrebbero chiedere le dimissioni del Papa". Un "piano"? Piano, per favore" A chi conosce anche pochissimo della Chiesa viene soltanto da ridere. Del resto basta aver ascoltato Giovanni Paolo II, e aver letto anche poco negli ultimi tempi, per capire che l'"Independent", almeno stavolta, è indipendente dai fatti e dalla serietà. D'ora in poi - è un consiglio gratuito ai colleghi britannici - cerchino le fonti, in Vaticano, solo tra i "funzionari" bassi, al di sotto del metro e settanta. L'altezza della fonte, infatti, talora può dare alla testa dei notisti che ne bevono, al punto che poi magari parlano da soli: credono di essere in due, ma ascoltano se stessi. Per chiudere, piccola nota su un titolo, e un po' anche sul testo, di un pezzo del "Riformista", ieri: "Il Papa ha sconfitto il comunismo, ma ha perso la sfida con l'Occidente". Sulla prima parte si può essere d'accordo, anche se le cose sono state più complesse, e il primo ad averlo detto è stato proprio, e più volte, Karol Wojtyla, ma sulla seconda è il caso di andarci piano. I tempi della Chiesa - e il Papa se ha combattuto non l'ha fatto a nome suo personale - sono diversi, e più lunghi di quelli dei giornali e dei giornalisti, vanno anche oltre i supplementari. Una cinquantina di anni or sono, molti scrivevano che la Chiesa era finita. Sono finiti loro.
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