domenica 7 novembre 2010
Domani a Milano si aprirà la seconda Conferen-
za nazionale della famiglia e Michele Serra (Repubblica, martedì 2) ne è preoccupatissimo: «Benissimo " scrive nella sua rubrichetta "L'amaca" " purché si dica a chiare lettere che non esiste la Famiglia, ma un arcipelago di famiglie con la minuscola, da quelle tradizionali a quelle di fatto, dalle coppie omosessuali alle famiglie allargate con più padri, più madri e più figli [...] fino alle famiglie freak [bizzarre, strambe] di composizione promiscua fino alla stravaganza. Altrimenti ogni "politica della famiglia" non è solo discriminatoria, è controproducente». Serra non è il solo che, cambiandogli significato, tenta di trasferire il nome Famiglia nell'Antilingua per dire altre cose con la medesima parola. Purtroppo esiste anche un arcipelago di michele serra con le minuscole, che scrivono le identiche sciocchezze. Per esempio, Federico Orlando su Il Riformista (sabato 6). Se, però, glielo dicessimo, lui, che ha le maiuscole, sarebbe ancora più preoccupato: di Michele Serra " risponderebbe " ce n'è uno solo.

NOBEL EROS-CRATICO
Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura (da giullari), sta disegnando le illustrazioni al suo ultimo libro, «L'osceno è sacro», da cui trarrà una pièce teatrale. Tema: «Il turpiloquio e il sacro, il sesso e la Chiesa, il popolo e l'istituzione che da sempre ne reprime le pulsioni erotiche» (La Stampa, 13 agosto). Al lavoro di Fo La Repubblica dedica (domenica 31 ottobre) le proprie pagine di «cultura»: «Con il suo nuovo libro il premio Nobel torna al suo primo comandamento: il giullare è il vero volto di Dio e Dio si presta al gioco», vale a dire alle «espressioni triviali e al linguaggio sconcio». Anche L'espresso ne aveva già parlato nell'agosto scorso (giovedì 19), accostandolo a un servizio dal titolo «Il porno è donna». Con una certa sorpresa, invece, un paio di settimane fa l'Unità aveva concluso una campagna di segno opposto sul «corpo delle donne» come valore e sembrava che anche l'editoriale di Sette, il "magazine" del Corriere della sera si fosse messo (14 ottobre) sulla medesima strada. Aveva scritto: «La dittatura dell'eros [...] siamo sudditi di una eros-crazia, dove il desiderio del corpo è legge [...] la volgarità in ogni dove», specialmente in televisione. La copertina, però, era dedicata a Melissa P., scrittrice «da tre milioni di copie vendute», il cui ultimo romanzo " precisa " «descrive un sesso crudo, letterario, totale».

CONCEPIRE
Da oncologo a tuttologo, ivi compresi bioetica e centrali atomiche. La carriera del prof. Veronesi è straordinaria. Sul settimanale Oggi (del 10 novembre) lui interviene sul divieto della fecondazione eterologa: «Il risultato è che la speranza di un figlio viene negata per legge». Un figlio, però, non è soltanto una speranza da soddisfare comunque. Concepirlo è dare carne e vita all'amore tra un uomo e una donna, non a un acquisto di gameti né a espedienti tecnologici. È riconoscere la dignità e fare la verità del figlio; significa essere fin dal principio leali con lui. Tra moglie e marito non mettere un dito, si diceva. Adesso ci si mette di tutto, ivi compresi altri uomini o donne.

COLORI
Un titolo del Tempo di mercoledì 3: «Trovato carbonizzato. È giallo». Che sia morto, invece, d'itterizia?
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