martedì 30 aprile 2019
Titoli: come tali dovrebbero indicare tutto. Un precedente illustre: “Inri”, il “titulus” sulla Croce diceva proprio tutto. E invece sui giornali certi titoli sono vera follia. Ecco su “Libero” (20/4) la grande “apertura”: «Solo la Chiesa non si ricorda che è Pasqua»! “La Chiesa”? Qui non solo follia, ma per un credente quasi bestemmia, con raddoppio all'interno: «Le stazioni del Calvario trasformate in comizio»! Evidente il disprezzo che riappare su “Il Giornale” (p. 3) sulle labbra di un prete tutto liturgia estetizzante e nostalgica come frustata con mira precisa: «Tanto spazio a uomini e migranti, ma Cristo non è solo per loro»! E chi mai l'ha detto? È il solito bersaglio fisso! E c'è anche altro. Ieri sempre “Libero”, più bloccato che mai sull'assurdo, l'apertura enorme e in rosso è questa: «Non c'è più religione. Il Papa: porte aperte ai libici»! A parte il fatto che nelle parole di Francesco si parla esplicitamente delle vittime di una vera guerra in corso, quell'aggrapparsi a vecchi slogan falsamente devoti appare del tutto fuori luogo. Che aggiungere? Che stessa pagina abbassi lo sguardo e trovi un altro “titolo”: «Gli animali con le grandi orecchie». Parlando dell'udito degli animali ci si chiede «Perché alcuni hanno padiglioni record». Come per caso in quella pagina è quasi un guardarsi allo specchio. Anche a “Libero” spesso pare, tra titoli e contenuti, che siano in funzione “padiglioni” più grandi del solito che a te – con qualche malizioso sorriso – possono apparire fatti apposta per una buona... tirata d'orecchi. Senza offesa: per questa volta andrebbe fatto! Con altra nota. Ieri (“Fatto”, p, 22) un titolone per Ferruccio Sansa: «Mussolini ha creato le pensioni»! Un modo un po' (tanto) sommario di raccontare la storia, ma lasciamo correre... Peccato che oggi servirebbe qualcuno che senza togliere la libertà creasse “lavoro”. Sarebbe degno di un bel titolo!
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