domenica 24 aprile 2005
Il Sommo Pontefice abbassò la testa verso di me, così che il mio volto toccava il suo e vidi i suoi occhi neri e profondi fissarsi su di me; parve che penetrasse in fondo all"anima: «Santo Padre " dissi " permettetemi di entrare nel Carmelo a quindici anni!»" Mi guardò fissamente e pronunciò queste parole calcando ogni sillaba: «Bene, entrerete se Dio lo vorrà».
È, questo, un frammento del racconto autobiografico che s. Teresa di Lisieux ci ha lasciato del suo incontro con Papa Leone XIII nella sua celebre Storia di un"anima. Alla fine " confessa la santa " «mi strapparono di peso dai piedi del Papa che, in quel momento, mi pose la sua mano sulle mie labbra, poi le alzò per benedirmi». Abbiamo voluto evocare questa testimonianza nei giorni in cui Benedetto XVI inizia il suo ministero fatto di incontri pubblici e privati. Essi, come è accaduto a tutti coloro che hanno vissuto in passato una simile esperienza, lasciano una traccia nell"anima dei credenti, ma anche in chi è lontano dalla fede.È significativo quell"affidarsi a Dio che anche il Papa fa, sia pure in una decisione che di per sé dovrebbe essere sua: «Entrerete se Dio lo vorrà». Dietro ogni cristiano e quindi in modo speciale dietro il Santo Padre si leva la figura di Cristo; è la sua misteriosa presenza e azione a sostenere e a guidare. Per questo noi, come fa il Papa, dobbiamo consegnare il nostro spirito, la nostra storia, le attese e le paure alle mani di Dio, proprio come aveva fatto sulla croce lo stesso Cristo, in un abbandono sereno e fiducioso.
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