venerdì 17 agosto 2018
Avanzi di cucina e le potature del verde potrebbero, presto, nelle Marche, diventare fertilizzante e biometano da immettere in rete, con trattamento realizzato nel territorio regionale, anziché trasferire il materiale per farlo trattare nel Nord Italia.
Al progetto sta pensando l'azienda servizi di Fano, l'Aset spa, che lavora a un impianto che possa essere in grado di gestire anche i rifiuti di un'altra azienda regionale, Marche MultiServizi. Se l'idea fosse realizzata in questo modo, complessivamente si arriverebbe a a un trattamento di 40.000 tonnellate annue di materiale. Non è semplice, perché occorrerebbe trovare investimenti per 40 milioni di euro, ma nel progetto c'è anche una previsione di entrate che nel lungo periodo potrebbero ripianare la cifra: si tratta delle entrate che deriverebbero dalla vendita del fertilizzante, che si andrebbero ad aggiungere agli incentivi statali previsti. L'impianto porterebbe risparmi, nuova occupazione, investimenti in tecnologie di ultima generazione, nella massima garanzia per l'ambiente, e anche introiti, mentre adesso si spende un milione e mezzo di euro l'anno per trattare il materiale.
Una ditta bolognese, chiarisce la dirigenza Aset, dovrà prima valutare se sia più opportuno un impianto solo chiamato a gestire il proprio materiale oppure uno stabilimento attrezzato anche per i rifiuti di Marche Multiservizi. Le dimensioni della struttura – tra i tre e i cinque ettari – dipenderanno dalla quantità di materia prima.
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