venerdì 1 maggio 2020
Un laboratorio di scrittura ironica ai tempi del coronavirus, per provare a elaborare insieme, attraverso la scrittura, la quotidianità sospesa che tutti stiamo sperimentando, cercando di ritrovare la leggerezza che servirà poi a ricostruire il mondo. Una sfida insolita e coraggiosa, messa in campo dalla compagnia Bottega degli Apocrifi di Manfredonia (Foggia), e raccolta da 48 partecipanti provenienti da Puglia, Marche, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, fino a Svizzera e Inghilterra. Sei gruppi di lavoro misti, a dimostrazione che è possibile accorciare ogni distanza, allargare la comunità anche nella condizione di isolamento. «Ci è capitato di leggere spesso in giro #ilteatrononsiferma – spiega Stefania Marrone, drammaturga della Bottega degli Apocrifi e guida del laboratorio – eppure noi siamo una compagnia teatrale e siamo fermi. Questa iniziativa non è il teatro, quindi, ma nasce grazie a esso». Il laboratorio ha generato un rito collettivo più forte dell'isolamento, che per tutto aprile è stato amplificato, aprendo la stanza virtuale. «Ogni partecipante – racconta Stefania – ha invitato due persone ad assistere alla lettura dei testi finali, nati dalle paure di ognuno. Un'esperienza che del teatro ha conservato ritualità, confronto e bisogno di essere insieme».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI