Scopriamo la felicità che passa inosservata
giovedì 26 novembre 2020
StefanoVecchia
Con la consegna al Parlamento di una bozza di legge bipartisan, partiti di governo e opposizione hanno deciso di affrontare la fecondazione in vitro eterologa, sulla quale manca una legge di riferimento. Casi recenti hanno sollevato il problema della paternità e maternità di figli nati utilizzando questa pratica, evidenziando l'impossibilità di accedere alla vera identità dei donatori. Una necessità quest'ultima rilevata anche dalla Federazione degli avvocati del Giappone ma che il progetto di legge ha deliberatamente escluso dal dibattito parlamentare, come pure la commercializzazione di ovociti e di seme e – tema scottante per il Paese che ha un bassissimo tasso di natalità – la maternità surrogata. Tutti argomenti su cui i parlamentari hanno concordato di avviare una riflessione nel prossimo biennio. Escluso anche l'esame di norme sulla crescente richiesta di prole da coppie che fanno parte delle cosiddette “minoranze sessuali” e di donne single.
L'iniziativa legislativa ha al centro il presupposto che la donna che abbia portato a termine la gravidanza sia la madre del bambino anche quando utilizzi un ovocita di altre donne e che il marito non possa negare la paternità dopo che abbia acconsentito che la moglie utilizzi il seme di un altro uomo. Le direttive attualmente in vigore proposte dal Ministero della Sanità, Lavoro e Welfare stabiliscono la possibilità di donazione di ovociti da una terza persona solo in caso di infertilità della coppia, con alcune eccezioni, come per le donne in età avanzata. Un limite, quest'ultimo, aggirato con l'acquisto all'estero di ovociti o l'espatrio per sottoporsi a terapie per la fertilità.
A rendere per l'opinione pubblica ancora più urgente una legge in merito la notizia che almeno 150 donne residenti in 30 delle 47 Prefetture del Giappone avrebbero utilizzato i servizi di una nota banca del seme con sede in Danimarca. Una notizia che ha visto la levata di scudi della Società giapponese di ostetricia e ginecologia, contraria all'utilizzo commerciale del seme umano.
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