giovedì 23 marzo 2017
Ricercatori italiani hanno contribuito alla scoperta simultanea di cinque nuove particelle elementari. Tra loro anche, Antimo Palano e Marco Pappagallo, del Dipartimento interateneo di Fisica di Bari e della sezione di Bari dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che hanno dato l'annuncio. La scoperta si è basata sull'analisi dei dati raccolti dal 2011 al 2015 da Lhcb, uno dei quattro grandi esperimenti in corso nell'acceleratore Lhc del Cern di Ginevra, dove è stato trovato il bosone di Higgs. Le particelle sono "stati eccitati" di una famiglia chiamata "OmegaC".
L'articolo è per ora pubblicato su «arXiv» della Cornell University e sarà presentato oggi a Bari. L'esperimento è frutto di una collaborazione internazionale di 769 fisici di 69 università e laboratori di tutto il mondo e l'Italia, con 13 università, ha un ruolo di primo piano sia nella costruzione sia nella direzione dell'esperimento e nella produzione di risultati. Antimo Palano è uno dei massimi esperti internazionali nel campo della fisica delle alte energie; Marco Pappagallo è un cervello di primo piano rientrato in Italia dall'estero. Tornato al Dipartimento interateneo di Fisica di Bari ha lavorato intensamente al progetto, mettendo a segno una delle scoperte forse destinate – secondo gli esperti – a entrare tra quelle importanti della fisica delle particelle.
Le cinque particelle "OmegaC" potrebbero permettere di aprire una finestra sulla materia oscura e sull'energia oscura che insieme costituiscono il 95% dell'Universo e delle quali si ignora la natura.
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