sabato 27 novembre 2010
"Sì al Papa emerito" Benedetto XVI apre alle dimissioni". Tenta lo scoop ieri "ItaliaOggi", che partendo da "Luce del mondo" riflette sulle "dimissioni" di un Papa, certo possibili, e non solo per la vicenda di Celestino V. Tutto già "aperto"! La pretesa impossibilità canonica, fondata su un parallelo col sacramento del matrimonio, con il Papa indissolubilmente «sposato con la Chiesa romana» è fantasia. Leggi lì (p. 11) il racconto di alcuni casi, ma non trovi il più chiaro. Pio VII, Barnaba Chiaramonti, portato in Francia da Napoleone che minacciava anche di imprigionarlo se non avesse ceduto alle sue volontà, replicò così con una solenne lettera: «Si sparge la voce che potremmo essere ritenuti" Ci si tolga pure la libertà! A tutto abbiamo provveduto. Prima di lasciare Roma abbiamo sottoscritta una regolare abdicazione, che dovrà aver valore quando fossimo gettati in prigione. Il cardinale Pignatelli n'è il depositario a Palermo, e perciò non resterà nelle vostre mani che un miserabile monaco, il quale chiamerassi Barnaba Chiaramonti». Nessun dubbio: un Papa può dimettersi! È noto che anche Pio XII aveva pensato alle dimissioni se i nazisti lo avessero imprigionato, e che Paolo VI le aveva preparate per settembre 1977 riuscendo a convincere della cosa anche il suo preziosissimo "Sostituto" Giovanni Benelli, inviato come arcivescovo a Firenze, anche se poi la prospettiva rientrò. Scoop minorato perciò, e peggio nel grave "deficit" finale, quando si chiede con serietà pensosa: ma Giovanni Paolo II negli ultimi anni «comprendeva tutto quel che gli si diceva» ed «era conscio degli atti che formalmente svolgeva»? Domanda: a "ItaliaOggi" comprendono ciò che "formalmente" scrivono?
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