martedì 21 dicembre 2004
Giornalismo facilone. "Scomunica del Vaticano": così domenica apre "Il Giornale" - con bis a p. 5: "Scomunicata la sentenza" - per "L'Osservatore Romano" che critica una recente sentenza. Sanno, in redazione, cosa è "la scomunica"? Da ridere anche certi strilli: "Dio, l'ultima tentazione dei laici". È il titolone con cui "apre" "L'Indipendente" (14/12). Stesso giorno - gli estremi si toccano - "L'Unità" grida nostalgia e allarme: "Addio pagella laica, arriva l'ora di religione". Preoccupatissimi, loro: pare che nelle pagelle ci sia di nuovo la casella "religione". Un dramma! Il colmo della comicità - mi spiace: ho gettato il ritaglio, ma se lo ritrovo lo segnalerò - in un recente articolo contro il presepio, il cui autore si dice nostalgico del "cristianesimo alla san Francesco"! Non sa, il poverino, che il presepe l'ha inventato proprio san Francesco, la notte di Natale del 1223, come ricordava ieri sul "Corsera" Armando Torno. Allegria anche su "Libero" (14/12) che lancia "uno studio australiano": "A dicembre faceva troppo freddo: Cristo in realtà nacque a settembre"! E sempre "Libero", il giorno dopo (p. 16) dà seriamente in foto - "carnagione scura e naso storto" - "Il vero volto di Babbo Natale"! Un po' di buonumore anche sul "Tempo", che il giorno dopo l'Immacolata, ricordando la successione del dogma, proclamato da Pio IX nel 1854, e delle apparizioni di Lourdes del 1858, titola serio: "L'apparizione prima (sic!) del dogma". Per chiudere in allegria Malpelo sposa un'idea di coerenza laica lanciata con ironia da "Riformista" e "Foglio": perché chi vuole abolire il presepio non lavora anche a Natale e S. Stefano?
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