giovedì 26 febbraio 2009
Schizofrenia in pagina, e non solo. Leggi e ti viene da ridere anche in tempi tristi, perché sulla religione regna un registro contraddittorio. Risuona insistente il grido al Vaticano «Stato estero» con le sue «interferenze», ma poi se in una circostanza l'Oltretevere non interviene sono ancora strilli. Infatti il critico musicale de "L'Osservatore" ha scritto che non gli sono piaciute le canzoni di Sanremo e si è strillato all'"invasione clericale e censoria". Eppure qualche giorno prima era uscito un filmaccio ridicolo fino dal titolo, tutto insulti e barzellette antireligiose, dove ogni religione è solo fanatismo e bassezza morale, ma "Il Corsera"(12/2, p. 21) segnala che non c'è neppure «un cardinale» e fa un titolo che pare una protesta: "Il Vaticano diserta la prima". «Il Vaticano»! Stesso giorno su "Liberazione" (p. 13) due pezzi entusiasti dicono «latitanti i cattolici». Per "Il Manifesto" «mancava un esponente cattolico», sul "Mattino" "al dibattito mancano i cattolici", sul "Secolo XIX" «i cattolici disertano il set», e sul "Riformista" «i cattolici disertano la prima». Mi fermo qui e rifletto. Forse ci si è talmente abituati all'idiozia che in Tv apre, e spesso anche chiude programmi per sé anche troppo seri, in cui i politici presenti sono costretti a sorridere mentre in primo piano i «comici» li investono di insulti e schiaffi politici e morali, che ci si meraviglia se qualcuno ha la semplice dignità di non sembrare complice della sua irrisione indecente. È schizofrenia diffusa: dalle pagine ai teleschermi. Qualcuno resiste: 2000 anni di storia servono da vaccino.
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