domenica 26 febbraio 2012
Sulle pagine di cultura di Repubblica (lunedì 20) appare un libro sugli scandali sessuali nella politica. È il lavoro sociologico di un ricercatore dell'Università della Calabria sui "processi culturali e comunicativi", ma il suo titolo – «E la carne si fece verbo» – è uno schiaffo senza motivo in faccia ai credenti. Niente, tuttavia, rispetto al livello di oscenità e blasfemia inimmaginabile del Fatto quotidiano (domenica 19) che, nell'inserto satirico festivo, ha presentato un fumetto (uno sconcio fumaccio) su Gesù, Sacra Famiglia e Magi che squalifica il giornale che lo pubblica e la sua redazione, e offende la professione e la categoria dei giornalisti. Anche perché giovedì ci ha riprovato in un titolo con un volgare accostamento di Dio. È questa la laicità?

SI OFFENDE UN PAESE
Seminascosta tra le lettere a l'Unità, ce n'era una, lunedì scorso, di tre missionari comboniani dall'Honduras, dove si svolge il reality show della Rai "L'Isola dei Famosi". «L'Honduras – diceva – è il secondo Paese più povero, sarebbe meglio dire impoverito, dell'America Latina e, secondo il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, "il Paese sta sanguinando, ferito a morte dalla violenza, dalla povertà crescente, dalla mancanza di rispetto per la vita e dalla corruzione tra le forze dell'ordine". L'Honduras – 8 milioni d'abitanti – vive un'ondata di violenza che provoca una media di 20 morti al giorno. Nel 2011 ha registrato 81,5 omicidi per 100.000 abitanti (media mondiale 8,8). Una delle conseguenze? Il sovraffollamento nelle carceri. Come il carcere di Comayagua dove un incendio ha causato più di 350 morti. E i nostri "Famosi"? Continuano la loro farsa, la loro "lotta" per vivere in quell'inospitale isola, cercando di "eliminarsi" a vicenda per vedere chi sia il più... boh, non mi viene la parola. I nostri Famosi sono persone cui non manca nulla e che si prendono il lusso di fingere fame in un Paese dove la fame c'è davvero, di fingere lotte di sopravvivenza dove la gente lotta e muore per davvero, di fingere urla di dolore dove più di 350 uomini hanno urlato intrappolati dalle fiamme. Come uomini, cristiani, sacerdoti, missionari e abbonati Rai sentiamo il diritto e il dovere di gridare: basta! Chiediamo a chi può di intervenire e di smettere di prendere in giro milioni di persone stanche di essere sfruttate, umiliate, uccise, di vedersi sbattere in faccia la nostra ipocrisia, la nostra ricchezza, la nostra "cultura"". Firmato: P. Manuel Ceola, Fr. Alberto Degan, P. Danilo Castello. Si attende risposta dalla Rai.


PAZIENZA, SI EVOLVERÀ
In un Almanacco della Scienza come MicroMega pieno di articoli scientifici si può, come conclusione, collocare 11 pagine di presa in giro di Dio (e quindi anche quanti credono in Lui), ma su un quotidiano come Avvenire non si può fare un po' di ironia su chi dà della "scimmia nuda" a tutta l'umanità. Il prof. Telmo Pievani, il primo articolista, si è arrabbiato di brutto per due brevi elzeviri delle scorse settimane e, sul sito di MicroMega, mi ha accreditato (venerdì 24) di «cialtrone, bigotto, mistificazioni antiscientifiche, scolaretto del primo anno di catechismo, bufala, vicoli ciechi teologici, sciocchezzaio». Persino, pensate un po', «creazionista». Pievani, però, ha confessato: «Bisogna capirli questi recensori dell'Avvenire». Lui non c'è riuscito, si è arrabbiato e ha inciampato in più di un fraintendimento. Pazienza, pian piano si evolverà anche lui.
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