sabato 5 dicembre 2009
Chi scherza oltre «i fanti» rischia brutte figure. Ieri sul "Giornale" (p. 18: «Peccatori perdonati via Internet. Basta chiamare il 118 della fede») Nino Materi è tutto un sornione sorridere, ma parte da una bugia. Quel «peccatori perdonati» è un falso subito certificato lì sotto, ove leggi a chiare lettere «La Chiesa: "esclusi i sacramenti on line"» e ancora, «uno sfogo su Internet non potrà mai aver valore di confessione». Quindi il «perdonati» rivela impreparazione dilettantesca e disinformata, che fa scrivere di un «prete impegnato in tre diocesi», confondendo diocesi e parrocchia. E il resto tutto un sorriso da sufficienza mondana verso «la carica dei web-sacerdoti», detti via via «preti di strada», specialisti in «turbamenti amorosi» o in «problemi legati alla vedovanza», e via divertendosi. Brutta abitudine, ma da quelle parti usuale, perché sempre ieri, stesso "Giornale", prima pagina " titolo: «Boffo: ho avuto modo di vedere» " ti meravigli che il direttore, tornando sulla dolorosa vicenda estiva vissuta qui ad "Avvenire" per il suo attacco in prima pagina del 28 agosto, scriva che «la cosa poteva finire lì», e «invece all'indomani è scoppiato un putiferio». No! Lì al "Giornale" sapevano già di quel «putiferio», e infatti a p. 4 tra titolo e sommario leggevi: «Berlusconi parte per la Libia" Oggi la visita a Tripoli». «Oggi»? Ma il premier quel giorno avrebbe dovuto essere a L'Aquila, e non ci è andato proprio per quel «putiferio». In redazione si sapeva tutto, e lo sapeva anche il «viaggiatore» che partiva per la Libia. A scherzare su certe cose si fa brutta figura!
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