domenica 10 maggio 2009
Venerdì: "Il Corsera", prima pagina in alto, segnala "I nodi del viaggio in Terrasanta", annunciando due ampi pezzi di Accattoli e Battistini (pp. 12/13) e un bell'articolo di mons. Bruno Forte. "La Stampa", centro di prima pagina con vistoso annuncio, "Benedetto XVI in Terrasanta" e ancora due pagine con Galeazzi, Molinari e Stabile. In prima c'è anche il lancio di Beccaria a p. 29: "La scienza scopre come Dio ci ascolta": un po' allegro e con qualche eccesso di credulismo! E sulle 96 pagine di "Repubblica"? Niente in prima e brevi righe (p. 17) su «minacce e insulti» che attendono il Papa. Praticamente la scelta del nulla! Un segnale? Di venerdì ho sul tavolo " stessa «parrocchia» laica " "Espresso" e "Venerdì". Sul primo (p. 28: "Papi Silvio e Papa Joseph"), a firma intelligente e per sé stimabile, pagina con evidenti allusioni che mescola tutto con derisioni e ironia. E sul "Venerdì"? A p. 103 " "Quando la massoneria difendeva l'Italia laica" " il nostalgico Augias dichiara totale «incom-patibilità tra patria e religione, e tra Stato e Chiesa». Scelte che hanno un senso. Ieri però proprio "Repubblica" applaudiva a tutta prima pagina: "Immigrati, la condanna della Chiesa"! Insomma: cancellata e derisa venerdì, ma sabato, quando fa comodo, sul candelabro maggiore. Per caso sempre "Venerdì" (p. 170) stessa firma che più su ho detto stimabile, elogio della «magra coerenza» di una scelta liberamente critica sulla religione contro «l'ovvia e comoda pigrizia». Che dire? Qui " magari «magra coerenza» " il rifiuto pieno di certa cultura. Si dice «laica», ma è incolta, sprezzante, e strumentale.
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