giovedì 29 gennaio 2015
Anche Napoli avrà l'indispensabile impianto di compostaggio cittadino per trasformare la parte umida dei rifiuti «in risorse, pure come nuovi posti di lavoro», precisano il sindaco Luigi de Magistris e Marco Moranti, amministratore delegato di Banca Prossima, partner finanziario di una cordata di imprese green: Consorzio Gesco, Ceif e Tecton. L'impianto costerà circa 15milioni di euro, sorgerà a Scampia, in un'area di 49mila mq, e sarà di tipo modulare, composto da sei biodigestori in container, dove si svilupperà la fase anaerobica per produrre biometano, e due unità di stabilizzazione aerobica per il compost. Tratterà 20.500 tonnellate l'anno di rifiuti differenziati ed entro il 2016 produrrà 7.500 tonnellate l'anno di compost di qualità e 1,3 milioni di metri cubi l'anno di metano. Dopo due gare andate deserte e due anni di attesa qualcosa finalmente si muove sul fronte rifiuti e in modo innovativo. Anche per il finanziamento, grazie agli strumenti di "finanza comunitaria" messi a punto da Banca Prossima, l'istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzato nell'economia sociale, che emetterà un Titolo di Riduzione di Spesa Pubblica (Tris) cui potranno accedere tutti i cittadini. Sperimentato per la prima volta a Napoli e costruito sul modello dell'inglese Sib – Social Impact Bond – ma più avanzato, il Tris, a rischio zero, potrà fruttare ai risparmiatori interessi in linea con quelli dei titoli di Stato nell'arco presumibile di un quinquennio, con in più la soddisfazione di aver contribuito a realizzare un'opera di utilità sociale senza aggravio di tasse.
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