Ci salveranno i bambini e la cultura
lunedì 8 marzo 2021

Il nome è lo stesso e non per caso. Ararat, il monte di Noé, la montagna dell’Arca dal quale la vita riprese dopo il diluvio universale. Sul monte Ararat diventato una gigantesca discarica, bande di ragazzini soli – li chiamano “le mosche” – rovistano tra rifiuti, rovine e detriti alla ricerca di qualcosa di utile da scambiare o meglio da cui ricavare qualche razione di cibo, attraverso una catena di intermediari. Tutto attorno un paesaggio aspro e desertico, ripari di fortuna, edifici diroccati, sterpaglie. Nulla di poetico, risultato di qualcosa di terribile successo anni prima. Non il diluvio , ma un Lampo Blu che ha scosso il Pianeta intero, distrutto ogni bellezza e seminato morte. Cancellato il mondo conosciuto per secoli, sono rimasti in vita i bambini e qualche adulto. È lo scenario di uno straordinario racconto post apocalittico firmato dal duo Davide Calì e Maurizio A. Quarello per Orecchio Acerbo Ci chiamavano le mosche (16 euro) da cui si leva la voce di Lizzy, una dei cinque bambini del gruppo protagonista della storia, a raccontare del ritrovamento di uno strano e misterioso oggetto.

Una cosa che nessuno ha mai visto e conosce, e così rara da promettere un buon ricavo. Diretti alla città-mercato Gran Bazar dove s’incontrano i tipi più incredibili e bizzarr, truffatori e ciarlatani, i bambini arriveranno a scoprire di quale tesoro senza prezzo sono entrati in possesso, di quale futuro potranno diventare protagonisti e come attraverso quella cosa straordinaria può cambiare la vita di tutti. Perfetta la combinazione dei due autori che con parole e immagini aprono alla speranza l’inquietante scenario da after day. Ci salveranno i bambini e la cultura. Dai 12 anni

Certo, l’estetica è il primo approccio. E chi davanti allo spettacolo di un fiore non ne celebra la bellezza, i colori, le sfumature, il profumo? Eppure un fiore non è solo bello, è anche tanto altro: storia che arriva da lontano nel tempo e nello spazio, saggezza antica, arte di giardinieri e prima ancora di Madre natura, potere medicinale, delizie da mettere nel piatto, concentrato di curiosità e più ancora di utilità. Quello che botanici, erboristi, storici, letterati e persino chef potrebbero spiegarci ce lo racconta in questo albo Flower Power. La forza gentile delle piante (Rizzoli; 22 euro) un pittore un po’poeta, Olaf Hajek, artista tedesco nei cui dipinti botanici gli ambienti, i ritratti e gli oggetti si intersecano e si integrano con i diversi vegetali, in un tutto che sa un po’ di fiaba e un po’ di opere popolari rinascimentali.

Per tutti i fiori, dall’iris alla rosa canina, dallo zenzero alla calendula, dal papavero al carciofo al giglio della Madonna le immagini si legano ai racconti di Christine Paxmann sulle caratteristiche, i significati e il potere gentile di ciascuno di farci stare bene. Un albo spettacolare come un erbario che traghetta verso la primavera. Da 12 a 99 anni.

Il vero cane Ralph che un giorno incontra una schiera di anatroccoli e se li accolla come un autentico padre esiste per davvero, e questo rende la storia raccontata e illustrata dall’autrice inglese Lorna Scobie, che qui gioca con il fenomeno dell’imprinting, ancora più straordinaria e divertente. Tutta da leggere ai più piccoli che vorranno sentirla e risentirla a ripetizione. Semplice ma piena di magia. Un giorno il cane Ralph s’imbatte casualmente in un uovo che si sta schiudendo e da cui in un battibaleno esce un anatroccolo pronto a chiamarlo papà.

Il fatto è che il neo nato non è affatto solo, anzi è solo il primo di una folta schiera. Tutti piuttosto agitati e tutti aspiranti figli. Il fatto è che il povero Ralph, generoso ma un po’ sprovveduto su come agire la paternità si arrangia come può, divertendo però la prole acquisita e accudendola con trasporto in fatto di coccole. Tutto fila a meraviglia con il cane ben calato nella parte del genitore, quando improvvisamente… Be’ il finale di Qua! Qua! Papà? (Gallucci; 13,50) è impossibile da rivelare. Paradossale quanto basta per raccontare anche ai più piccoli il bello di essere una famiglia accogliente. Dai 3 anni

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