La guerra per gioco e quella vera della Resistenza
giovedì 21 aprile 2022

Questa storia inizia con una guerra di bande di paese, giochi di ragazzi in un minuscolo centro nel Cuneese. Adriano l’atletico, famiglia fascista, Michele figlio di contadini, Antonio infallibile a tirare rigori nonostante il suo handicap, Alessandra che si arrampica come un gatto: sono loro i capi di gruppetti avversari, sempre a giocare a Tedeschi e Partigiani. Passano l’estate a perdere tempo sotto il ginkgo, a giocare a nascondino alla stazione o a sfidarsi in battaglie finte. A dichiararsi guerra quando una banda invade la fontana del paese dichiarata zona franca. Guerra di fionde, cerbottane con proiettili di mastice e spilli, gomme di biciclette tagliate. Battaglie finite con un po’di lividi, qualche ferita sanguinante, muri imbrattati e scherzi a base di letame. Sullo sfondo però c’è la guerra vera.

Quella dell’estate del 44 contro i tedeschi e i fascisti, che irrompe nella vita dei ragazzi proprio quando le loro battaglie si concludono con una prova di coraggio nel cimitero. Proprio questa sarà l’inizio di un’altra prova, questa volta sul fronte della Resistenza, sulle montagne che sovrastano il Paese dove toccherà loro compiere una missione che cambierà per sempre le loro vite. L’estate dei ribelli. Una storia della Resistenza (Feltrinelli Kids; 14 euro) è una storia di fantasia sullo sfondo di una storia autentica e feroce, come racconta l’autore Enrico Racca, in appendice. Quella che ha drammaticamente coinvolto il nostro Paese e che nella sua infanzia lo scrittore non ha vissuto ma sentito raccontare mille volte dai nonni, nel Cuneese dove ha vissuto la propria infanzia. Un omaggio anche a Nuto Revelli, partigiano, scrittore e testimone speciale di quella guerra partigiana con il suo libro “La guerra dei poveri”. Dai 12 anni

Un racconto che celebra l’amicizia ma più ancora le emozioni che suscitano le storie raccontate e capaci di far volare la fantasia. Del resto Leo Lionni è stato lui stesso un maestro nel narrare e illustrare storie che nella semplicità riescono a raccontare in grande. Un pesce è un pesce (Babalibri; 16 euro) è un albo straordinario. Un pesciolino e un girino sono amici inseparabili. Nuotano insieme nello stesso stagno finché qualcosa succede al girino che cambia tutta la sua vita. Prima spuntano due zampine, poi altre due e il girino diventa una rana capace di uscire dall’acqua e andare alla scoperta del mondo. Difficile digerire la questione per il pesce, condannato a rimanere nello stagno.

A raccontargli quel che succede fuor d’acqua, però, ogni tanto torna la ranocchietta. E sono storie meravigliose e incredibili quelle di cui parla l’amica. L’esistenza di uccelli colorati, di animali che mangiano l’erba e altri animali variopinti chiamati persone fa volare la fantasia del pesce che dà vita a creature immaginarie, tratteggiate come strabilianti variazioni di se stesso. E come potrebbe altrimenti? L’arte di Lionni rende visibile ai lettori tutto il fantasticare del pesciolino che tanto vorrebbe superare i propri limiti. Ma un pesce è un pesce e fuor d’acqua non ha nessuna chance. Lo stagno tuttavia è quel che ha e non è poco. Basta guardarsi attorno e anche il proprio mondo può essere la cosa più bella che si possiede. Dai 5 anni

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