giovedì 10 maggio 2012
“LLa macchina delle sberle”: così martedì l'editoriale del direttore sulle elezioni. Sberle dalle urne, dunque, ma di sberle ci sarebbe tanto bisogno anche in pagina, e ogni giorno. Una per esempio all'antipolitica di professione che si fa politica e in tv martedì strilla più volte – proprio sulle elezioni – che «i partiti – ovviamente quelli degli altri, ndr – si stanno liquefando» (sic!). Ripassare la grammatica innanzitutto: con sberla. Un'altra ad "Affari italiani" – agenzia in rete – che martedì strilla da una parte sul «Boom degli sbattezzi» in Italia enfatizzando la cifra di 5.000 l'anno. Chi s'accontenta: i Battesimi nuovi sono molti di più! Ma non basta: sempre lì leggi che «i cattolici soffrono», e il motivo sarebbe che qualcuno – definito allegramente «la fonte» – dice che al Quirinale presto andrà un «non cattolico». «La fonte»? Bel modo di dare notizie fasulle: così, poi, al quadrato. Napolitano o Pertini si erano forse distinti nell'Azione cattolica? A proposito di sberle (sempre metaforiche), però, sempre martedì una grossa a "Repubblica", intera p. 59 – «La seconda evoluzione» – con intervista a un luminare della scienza che dà per scontate cose che paiono solo fantasie e annuncia che «l'evoluzione è finita, ci resta la cultura». Leggi, rileggi, e con tutto il rispetto per il luminare e per la redazione che lo interpella e registra, ti viene in mente, come ultima «sberla» e proprio in nome della «cultura» che «ci resta», una sola cosa: la famosa definizione di Fantozzi per "La corazzata Potemkin". Chiedi scusa, ovviamente, ma la forza con cui la tua «fonte» – ciascuno ha la propria, infatti – suggerisce la sberla «liquefando» ogni resistenza è davvero invincibile…
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