venerdì 11 maggio 2012
Rimbalzi… mercoledì segnalavo che "Affari Italiani" annunciava in rete di aver appreso da «la fonte» (sic!) che in Italia «i cattolici soffrono», e che in un anno ci sono stati «5.000 sbattezzi». Stesso giorno, sempre in rete e con fonte precisa, leggo che «in Cina nella sola domenica di Pasqua ci sono stati 22.104 Battesimi». Non pare un bilancio «in rosso», anche se da quelle parti da decenni il rosso indica anche il colore della testimonianza fino al sangue. Altro rimbalzo: lunedì in prima de "L'Unità" nuovo formato, frase a firma illustre, Antonio Gramsci: «Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti». Messo da parte l'odio – dovere per i discepoli di Colui che ha ordinato: «Amate i vostri nemici!» –, giusto il rifiuto dell'indifferenza, con richiamo di parecchie memorie: l'«I care» di don Milani, per esempio, e l'impegno di tanti Santi, o anche non santi, ma uomini di giustizia, per cambiare il mondo. Mi viene in mente anche qualcosa di più, più antico e solenne di tutti i Gramsci messi insieme dalla storia, e anche di tutti i don Milani. Nell'Apocalisse (3,15-16) è l'Altissimo stesso che parla alla Chiesa di Laodicea: «Conosco le tue opere. So che non sei né caldo né freddo, perciò sto per vomitarti dalla mia bocca!». Molto esplicito. Un cristiano indifferente non è cristiano vero: chi si defila, chi non partecipa a sofferenze e gioie altrui, chi si autoassolve perché non paga le tasse e non lotta secondo le sue possibilità perché queste siano giuste, chi non vota liberamente e pensa solo a sé, ha sbagliato Maestro… Ripenso al testo biblico: molto moderno, molto in anticipo, pur con tutto il rispetto per i tanti Gramsci che poi di rimbalzo, sapendolo o meno, le hanno riprese…
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