giovedì 4 giugno 2015
Un protocollo di intesa tra il Comune di Sarno, Legambiente e Libera contro le mafie per sancire la stretta collaborazione sui temi della cultura della legalità e del rispetto dell'ambiente e del territorio e, soprattutto, per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. A Sarno sono 28 le strutture confiscate ai clan, un primato nella provincia di Salerno. Tuttavia, tra immobili, capannoni e terreni, soltanto un appartamento è stato restituito alla collettività e ospita lo sportello di assistenza per migranti. Di qui la collaborazione con le associazioni per l'attività di monitoraggio e di riutilizzo dei beni e costruire una rete di servizi per la comunità. Sarà presto pubblicato un primo bando per la costituzione di una fattoria sociale. Il protocollo rinnova anche percorsi di educazione alla cittadinanza nelle scuole e nella società, in memoria di Aniello Giordano, poliziotto in pensione nato a Sarno, vittima innocente di camorra. A ricordarlo gli studenti della scuola Baccelli che, in collaborazione con Libera e i familiari, hanno partecipato alla pubblicazione di un opuscolo che raccoglie i risultati del loro lavoro di approfondimento e di riflessione sui temi della memoria, della responsabilità, dell'impegno, della lotta alla cultura mafiosa e all'illegalità. Il lavoro con le scuole rientra in un più ampio progetto del Presidio di Libera a Pagani dedicato a «tutte le vittime delle quali non si conosce il nome». Progetto il cui titolo è «VIVI! Riscoprire la memoria, rafforzare l'impegno» e che mira a recuperare, anno dopo anno, la memoria delle vittime meno note.
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