sabato 27 marzo 2021
Passerà. Passerà mi dice l'anziano che trovo ogni mattina vicino al portone di casa. Cosa passerà, gli chiedo io che ho il permesso di uscire solo per il lavoro e per una piccola spesa. Tutto. Mi risponde. «Non vedi come anche i miei anni di una vita ricca (?) sono passati? Avevo famiglia, macchina , lavoro. Ora sono qui davanti alle porte di chi ha ancora una casa come te e aspetto .La povertà assoluta ti insegna molte cose che prima non sapevi : giudicare la gente che ti passa avanti, chi non guarda per non dover rispondere al tuo silenzioso chiedere, chi vorrebbe aiutarti ma non può, chi ha paura di essere infettato dalla miseria, chi non crede nell'umanità e nella giustizia della vita che toglie e dona a seconda del suo umore del giorno. Non temere a te non succederà, mi dai un caffè e un pezzo di pane fresco ogni mattina e ti sarà ricompensato dalla vita in qualche modo inaspettato». Me ne vado di corsa al mio lavoro che ho ancora salvato e chiedo a me stessa come sarà possibile e quando lo sarà, salvare la vita di questa parte di umanità che ha perduto la dignità, sedendo per la strada a chiede a te solo di sopravvivere ancora per qualche giorno. Come infine aiutare tutti coloro che sono caduti nelle mani di chi offre loro del denaro che alla fine li avranno ridotti schiavi delle loro azioni ingiuste e a volte crudeli? La povertà è sempre vissuta nel nostro mondo, ma ora ha colpito popoli interi e poche sono le vie che offrono speranza di una ripresa veloce e vicina. Questa malattia ha qualcosa di feroce: a un certo momento sembra diminuire e da speranza che tutto finirà, poi d'improvviso un mattino sappiamo che gli ospedali sono nuovamente pieni di ammalati da curare e di gente che ha perduto in poche ore la vita. Quasi un castigo alle nostre speranze. Ribellarsi non serve, ignorare le cure e ingannare se stessi e chi ascolta che passerà da se, come è finita d'improvviso un mattino la peste ai tempi di Renzo e Lucia? Questa terra meravigliosa che ha saputo sopportare e vincere inondazioni, fuochi e lava di vulcani, terremoti e onde senza misura dei mari non troverà forse il modo di soffocare questo essere invisibile che si trasforma e corre veloce per vincere contro la nostra vita? Sogno che un mattino, dopo una notte di silenzio, tutto sarà finito: né morti, né ammalati , né pianto. Solo i raggi del sole copriranno i capelli chiari dei bambini e non ci sarà lamento, né pianto , ma solo un immenso coro di grazie a quello che chiamiamo Dio, Destino, Fortuna .Ma saremo diversi, migliori di prima, meno egoisti, meno esposti alla vendetta, più sinceri con noi stessi e con gli altri? Cosa ci chiederà la nuova salute e la futura pace? Certo un prezzo pesante come l'attenzione al più povero, all'ammalato, a chi vive in solitudine, a chi ha più lacrime che sorrisi ,a chi non sa amare, a chi non conosce la carità che non è solo pietà ma condivisione e affetto. Forse allora il cielo avrà pietà di tutti noi e ci riaccenderà il sole della misericordia e porterà l'aria pulita della pace.
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