domenica 14 aprile 2019
Il culto di san Giuseppe Moscati, il medico che con la sua carità rivoluzionò la Napoli dei primi decenni del secolo scorso, diviene di giorno in giorno più acceso e sentito nella chiesa del Gesù Nuovo. La ragione è molto semplice. Egli può ben essere scelto a modello di vita dai giovani d'oggi, poiché nella sua breve esistenza (visse dal 1880 al 1927) coniugò sempre il servizio verso i più poveri con le austere ragioni della scienza. Dunque, egli ci ha lasciato il ritratto di un perfetto figlio del nostro tempo. Giuseppe Moscati, nelle sue vesti di scienziato, conseguì la libera docenza in Clinica Medica ma rifiutò la cattedra universitaria perché ciò lo avrebbe allontanato dai suoi ammalati: ed aveva studiato medicina «unicamente per lenire i dolori dei sofferenti» e in particolare, aggiungiamo noi, di quanti non avevano il denaro per pagarsi le cure necessarie. Scienza e fede andavano con lui di pari passo, ma egli soleva affermare: «Non la scienza ma la carità ha trasformato il mondo in alcuni casi». Qui è il segreto della felicità che s'irradiava da lui. Moscati, fra i tanti miracoli (guarì quarant'anni fa un ammalato di "leucemìa acuta"), praticò sempre quello di mettere la sua scienza al servizio dei nullatenenti. Un esempio di scienza al servizio degli ultimi che il popolo di Napoli non ha dimenticato.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI