venerdì 25 maggio 2012
Luci in pagina: diverse, complementari e bellissime…Ieri "Corsera", p. 22, trafiletto dalla zona del terremoto, siglato A. P., ove leggi che «don Simone» – solo il nome per rispetto a lui e soprattutto perché vale la realtà degli eventi e del gesto – giovane parroco restato «senza casa e senza chiesa» ora «vive per strada e dorme dal macellaio del paese», «domenica mattina… se n'è infischiato del pericolo di ulteriori crolli» e «saltellando tra le rovine è arrivato al tabernacolo per prendere il Santissimo». Poi ha detto: «Ho voluto salvarlo»! Salvare "il Santissimo"! Salvare il Salvatore? A Malpelo pare bellissimo: là nel mistero c'è (roba di Catechismo di sempre) corpo, sangue, anima e divinità di Nostro Signore Gesù Cristo! Già… Può servire anche per quelli che dicono che la fede cattolica disprezza «il corpo». Davvero bellissimo! E non basta. Ieri qui, p. 2, dal nostro inviato a Kaduna, in Nigeria, Claudio Monici, un titolo: «Oblate. Due suore italiane… Noi non ci arrendiamo, restiamo». 800 bambine da salvare: corpi e anime. Ecco. Le due notizie insieme: salvato il Santissimo senza «paura del pericolo di ulteriori crolli», e le bambine da salvare, senza paura delle stragi e degli attentati all'ordine del giorno da quelle parti… Fede e carità: fede che agisce attraverso la carità, che è tutto sulla terra, come diceva Teresa di Lisieux: si ama Dio nella misura in cui la si pratica. Catechismo, parrocchia, missione: cielo e terra insieme… E la terra che prepara il Cielo… Quello che in tanti non vogliono capire, e oppongono fede e carità, e per la seconda buttano via la prima, o credendo di salvare la prima mettono tra parentesi la seconda. No! Stavolta che belle luci!
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