domenica 24 maggio 2009
Scrive Corrado Augias: «Chiudere all'aborto e alla contraccezione mi pare solo ideologia non dissimile da ogni altra disumana ideologia che abbiamo conosciuto nel Novecento» (La Repubblica, mercoledì 20). Dunque cercare di salvare una creatura dalla morte inflittale nel grembo materno equivale a bruciare un ebreo nei forni di Auschwitz o a far morire di stenti un dissidente nei gulag sovietici o ad assassinare un "borghese" nelle prigioni di Pol Pot in Cambogia. Invece " lo scrivo con tutta la comprensione e la solidarietà possibili per la madre " l'aborto di un figlio avuto sia pure per una orribile violenza, che equivale a infliggere a un innocente la pena spettante, semmai, al colpevole, sarebbe un «diritto umano». Augias, in questo, solidarizza con Amnesty International, che " per altri versi meritevole " esclude, però, dalla sua lotta contro le esecuzioni capitali (2390 nel mondo nel 2008, cioè 8 al giorno), la stessa pena inflitta, clandestinamente o per legge, a quelle creature inconsapevoli (40 milioni ogni anno, 110mila al giorno, più di una al secondo). Le migliaia di persone che dedicano la propria vita a sostenere le madri orientate ad abortire e a salvare i loro figli (circa centomila, finora, in Italia) e, insieme, anche la propria dignità di donna, sappiano che qualcuno le paragona ai nazisti, ai sovietici e ai Khmer Rossi.

TRADUZIONI
Secondo Paolo Flores D'Arcais, l'affermazione di Gianfranco Fini («Le leggi non siano scritte seguendo precetti religiosi») è «un'assoluta ovvietà». Giusto, però lui è preoccupato e ribadisce il concetto (La Stampa, giovedì 21). Tanta ostilità dei "laici" per un'ovvietà è spiegabile soltanto con la traduzione del concetto di Fini dal "laichese" all'italiano: si accettano solo soluzioni politiche laiciste. Con la seguente implicita chiosa: laici, comunisti, radicali, liberali, padani, socialisti, libertisti, sinistri, destristi ecc. possono seguire le proprie convinzioni, i cattolici no. Come, però, don Primo Mazzolari scriveva già nel 1951, «cattolico non vuol dire uno che rinunci a pensare con la propria testa, là dove l'uso della testa è un dovere dell'uomo, rispettato e consigliato dalla religione». Alla pari di tutti gli altri cittadini, i cattolici non sono disposti a decapitarsi.

INVOLUZIONISMO
Annuncia il Corriere della sera (martedì 19), seguito a ruota da La Stampa (mercoledì 20), che è stato «trovato il fossile dell'antenato in comune di uomo e scimmia». È un primate di 47 milioni di anni fa somigliante a un lemure del Madagascar, che è stato chiamato «Ida». Si tratterebbe proprio dell'«anello mancante», per festeggiare il quale " il Museo di Storia Naturale di New York presenterà «in pompa magna» e con modalità assai più commerciali che scientifiche, un libro già stampato in centomila copie, un film per la tv "History Channel", un'esclusiva con la rete televisiva ABC News, infine un sito web apposito.
Tanto e così spettacolare entusiasmo (Il Riformista parla del «fossile rockstar» che «uccide la scienza», giovedì 21) suggerisce un dubbio: a forza di chiamarsi soltanto «animali umani» invece che uomini, di legittimare la fecondazione artificiale e tutto l'altro artigianato genetico di cui molti vanno fieri, a forza di negare l'umanità dei propri figli per abortirli e dei comatosi per farli dolcemente morire, cioè a coltivare la disistima di se stesso negando la propria somiglia a Dio, non sarà che l'uomo " voglio fare un omaggio a Darwin " finirà per involversi in scimmia?
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