giovedì 6 maggio 2021
«Di solito il sale nel linguaggio comune è associato all'olio, due condimenti presenti abitualmente nelle nostre tavole per esaltare il sapore dei cibi (…) I Romani costruirono una strada consolare che collegava le coste dell'Adriatico, ricche di saline, al Lazio. Si chiamava la via Salaria proprio perché serviva a portare il sale alle popolazioni del centro Italia. Data l'importanza di questo prodotto, coloro che lavoravano alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche ricevevano periodicamente una razione di sale per le loro famiglie: era il salario», vale a dire lo stipendio. Fare la storia di un composto così comune e importante come il sale porta a capire non solo l'origine di molte parole con esso, in qualche modo, imparentate, ma anche il valore simbolico che il sale ha assunto nella nostra lingua. Lo spiega bene Giovanni Deiana, biblista di grande sapienza; ed ecco una parola legata, appunto, al sale: sapere. Radice di un albero in cui s'intrecciano ingredienti essenziali alla vita umana: il salario, il sapore e la sapienza. E che Gesù abbia usato il sale come metafora della fede e dell'impegno dei suoi discepoli nel mondo è davvero, per loro, una gran bella responsabilità!
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