venerdì 6 novembre 2009
«I tribunali dei diritti umani dovrebbero agire quando i crocifissi vengono tolti»! Mercoledì titolo perentorio, sul "Riformista" (pp. 1 e 8), per una saggia riflessione di Benedetto Ippolito che, tra storia, costume e diritto, denuncia la tendenza che in termini correnti si direbbe «relativista» o «nichilista», cioè che «per difendere l'agnosticismo di qualcuno è meglio cancellare l'identità di tutti». E Ippolito definisce «surreale» la vicenda della «sentenza emessa contro l'Italia a favore di una cittadina finlandese che si è rivolta alla Corte di Strasburgo»: un incrocio un po' da pazzi. Vai avanti con soddisfazione " almeno se la pensi come Malpelo " e trovi addirittura di più: «Anzi, sarebbe giusto che il tribunale dei diritti dell'uomo di Strasburgo intervenisse laddove un crocifisso fosse rimosso, pronunciando disappunto contro le nefandezze con cui, tanto spesso purtroppo, viene vilipeso il Papa o la Chiesa, simboli che rappresentano pubblicamente tutti i cattolici del mondo». Forte davvero, per qualcuno anche troppo, e da ringraziare. Ma con un cattivo pensiero: «nefandezze» e «vilipendio» verso «il Papa o la Chiesa»? Ma da noi i giornali, tutti o quasi quelli cosiddetti «laici», ne sono pieni! E spiace ricordare che le eccezioni sono poche. Anche sul "Riformista" trovi cose spacciate per «satira», e condivise con «Il Fatto» " stesso autore, stesso stile, stessi temi " già segnalate qui (20/10) come «vignette immonde, tra l'osceno e il calunnioso, con in mezzo Papa, presidente del Consiglio e una ministra». Sia chiaro: nessuna censura, solo un pizzico di responsabilità! Non nichilista.
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