Sacramento di misericordia e ministero accanto ai malati
venerdì 5 marzo 2021
Due video, due ministeri ecclesiali. Per la prima volta in cinque anni l'intenzione di preghiera mensile che papa Francesco affida, attraverso un video alla Rete, ha per oggetto un sacramento: la Riconciliazione, scelto probabilmente nella prospettiva di incoraggiare i fedeli a confessarsi nel tempo liturgico quaresimale. Nel “video del Papa” di marzo, che si può vedere sul sito di “Avvenire” ( bit.ly/2PyMO8S ), i penitenti ritratti dalle immagini sono soprattutto giovani, e non solo nella seconda parte, dove il confessore è lo stesso Francesco, ripreso durante la Gmg di Rio de Janeiro 2013. Le loro confessioni sono in forma individuale; i loro volti, dopo l'assoluzione, esprimono gioia, e infatti il testo del Papa, come sottolinea il comunicato stampa con cui la Rete mondiale di preghiera del Papa presenta il video ( bit.ly/3uNTCzs ), ruota intorno alla misericordia di Dio che nel sacramento e attraverso il suo ministro possiamo sperimentare. Il video diffuso dal “Catholic News Service” ( bit.ly/3rjraTU ) racconta invece il servizio dei cappellani ospedalieri statunitensi, che è profondamente cambiato in tempo di Covid. Le parole di Sandra Michocki, cappellana presso una struttura ospedaliera di Baltimora, scandite lentamente mentre scorrono le immagini di sofferenza alle quali ci siamo abituati, colpiscono per come sottolineano tutto lo sforzo di reimpostazione di un ministero originariamente caratterizzato dal contatto diretto con i malati: «Ci siamo dovuti adattare». Così si è inventata la “telecappellania”, il ministero rivolto alle famiglie dei pazienti ed esercitato attraverso gli smartphone: «Siamo diventati la famiglia allargata dei pazienti e delle famiglie dei pazienti». Ma quando è morto il primo malato, racconta, «mi sono trovata con le mani contro il vetro della sua stanza, e ancora tremo al solo pensarci... mi sono sentita così impotente!».
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