La bellezza esaltata dal chinarsi sui poveri
martedì 23 agosto 2022
La santità alimenta la bellezza, soprattutto quando si piega sulle più oscure ferite dell'umanità e si alimenta dell'autentico amore, quello di Dio. A questa infinita radice di speranza si alimentò Isabel Flores de Oliva, che, figlia di una nobile famiglia di origine spagnola a Lima, è nota con il nome che le venne attribuito proprio in virtù della sua bellezza: Rosa. La prima santa dell'America Latina era nata nel 1586, decima di tredici figli, e aveva coltivato la propria vita spirituale fin da piccola, sognando la consacrazione e opponendosi ai progetti di matrimonio che la famiglia voleva per lei. Quando i suoi caddero in povertà per un tracollo finanziario si diede da fare lavorando per aiutarli, senza dimenticare, al contempo, di fare quello che poteva per i poveri e i bisognosi, specie gli indios. Allestì nella casa materna una specie di ricovero pensato soprattutto per i bambini e gli anziani poveri. Guardando al modello di Caterina da Siena, vestì l'abito del Terz'Ordine Domenicano, visse in una sorta di cella nella casa materna da penitente e, per cinque anni, da reclusa. Nel 1614, provata dalle privazioni, lasciò la “cella”; morì nel 1617, è santa dal 1672.
Altri santi. San Zaccheo, vescovo (II sec.); beato Francesco Dachtera, martire (1910-1944).
Letture. Romano. 2Ts 2,1-3.13-17; Sal 95; Mt 23,23-26
Ambrosiano. 2Cr 17,1-6;19,4-11; Sal 5; Lc 12,1-3.
Bizantino. 2Cor 5,15-21; Mc 1,16-22.
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