Austerità e magnanimità: così il Vangelo trova il modo di abitare le nostre imperfezioni
venerdì 28 febbraio 2020
Rigore e bontà, radicalità e amicizia: nel Vangelo la perfezione trova sempre il modo di convivere con le nostre imperfezioni, con i nostri errori e i nostri limiti. Chi comprende questo sa tenere dritta la barra verso l'eternità ma sa anche soccorrere chi finisce fuori rotta a causa delle tempeste della vita. E san Romano di Condat, uno dei "pionieri" del monachesimo in Occidente, ci offre l'esempio di un padre austero, però anche capace di diventare compagno di viaggio dei discepoli in difficoltà. Era nato nel 390 e all'inizio del V secolo era monaco ad Ainay, presso Lione. Mettendosi alla ricerca di uno stato di vita ancora più radicale decise di isolarsi sui monti del Giura, dove lo raggiunsero il fratello Lupicino e la sorella: insieme fondarono tre monasteri a Condat, a Leuconne e a La Beaume. Lupicino si mostrava rigido con i confratelli, mentre Romano sapeva essere magnanimo con chi faceva fatica a reggere l'austerità del romitaggio. Morì nel 463.
Altri santi. Sante Marana e Cira, vergini (V sec.); beato Daniele Alessio Brottier, sacerdote (1876-1936).
Letture. Is 58,1-9; Sal 50; Mt 9,14-15.
Ambrosiano. Qo 12,1-8.13-14; Sal 18 (19); Mc 13,28-31.
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