domenica 5 novembre 2017
Villaggi bruciati, famiglie sterminate e ragazze brutalizzate. Questo è ciò che hanno visto negli ultimi mesi i profughi Rohingya, la minoranza musulmana della Birmania. Per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) sono 600mila i Rohingya che hanno attraversato il confine e raggiunto il vicino Bangladesh.
La Fondazione Prosolidar ha annunciato lo stanziamento di 100mila euro per sostenere le azioni dell'Acnur a favore dei profughi proprio in Bangladesh. Si tratta di un'alleanza tra l'Alto Commissariato e la Fondazione che è stata costituita nel 2010 dalle organizzazioni sindacali del settore del credito, in rappresentanza degli oltre 310.000 dipendenti del mondo bancario, insieme all'Abi, l'associazione bancaria italiana. Con questa somma verrà garantita assistenza psicologica ai minori, la distribuzione di coperte, cure mediche, taniche d'acqua
e la costruzione di nuove strutture sanitarie. Alcune famiglie riceveranno inoltre l'assistenza economica per percorsi verso l'autosufficienza.
L'escalation è del mese di agosto, ma la loro discriminazione dura da decenni: i Rohingya sono la più grande minoranza di apolidi al mondo, poiché si sono visti rifiutare la cittadinanza sulla base di una legge del 1982 che ne ha limitato la libertà di movimento, quella religiosa e l'accesso all'istruzione. Solo il 4,8% delle ragazze e il 16,8% dei ragazzi Rohingya hanno completo l'istruzione primaria, rispetto al 40,9% e al 46,2% dei coetanei con cittadinanza.
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