sabato 17 agosto 2019
Dopo oltre 3 anni di nascite zero fiocco azzurro a Montebruno, in Val Trebbia, territorio metropolitano di Genova, 228 anime compreso il neonato. Lieto evento ma anche esempio di integrazione visto che, se il padre del piccolo Gabriele appartiene a una famiglia storica del posto, la mamma è romena, dipendente della casa di riposo della parrocchia di Torriglia. E a Montebruno, arroccato sull'Appenino ligure, è festa, come assicura il sindaco Mirko Bardini: «Ogni nascita è bella ma questa ha qualcosa in più, visto il dramma dello spopolamento dei nostri borghi: vale per due. Significa che si crede ancora a questa terra». Bardini ha fatto visita alla famiglia perché, spiega, «siamo cresciuti assieme come con tanti altri abitanti. Qui ci conosciamo tutti. La nonna di Gabriele mi ha detto che è felice perché il bimbo continua la tradizione di famiglia, prosegue il suo nome». Fa eco don Pietro Cazzulo, parroco di 12 paesi e del santuario di Nostra Signora dell'Assunta a Montebruno (in diocesi di Tortona), meta di migliaia di fedeli: «Una nascita in questi luoghi dove lo spopolamento è grandissimo è davvero molto bella». E aggiunge un'altra buona notizia: «Recentemente ho battezzato una bella bambina sul monte Antola, il più alto della regione, nella cappelletta che ho fatto costruire anni fa».
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