giovedì 28 gennaio 2016
A volte ritornano. Anche se con non poca fatica. Stiamo parlando delle opere d'arte che dall'Italia grazie a ladri, tombaroli e trafficanti prendono la via delle collezioni straniere, specialmente americane. Negli ultimi anni sono aumentati i rientri illustri. L'ultimissimo è la Testa di Ade, di epoca ellenistica, restituita dal Getty Museum di Los Angeles. Ritrovata in scavi di frodo attorno al santuario di San Francesco Bisconti a Morgantina, nella zona di Enna, alla fine degli anni '70, la scultura venne esportata illecitamente e quindi venduta al museo nel 1985 dal collezionista newyorkese Maurice Tempelsman per 500mila dollari. La scultura è stata riconsegnata al console generale italiano a Los Angeles e domani rientrerà nel nostro paese, per poi essere restituita alla Sicilia. Il recupero è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la procura di Enna, l'arma dei Carabinieri e il Getty Museum. Tutto è partito da un ricciolo di ceramica blu, ritrovato a Morgantina. Da quel frammento gli archeologi del Museo archeologico di Aidone sono riusciti ad accertare la provenienza della Testa di Ade, nota anche come “Barbablù” per via delle consistenti (e rarissime) tracce di policromia, rosso mattone nei capelli e blu nella barba. Nel 2014 il sostituto procuratore della Repubblica Francesco Rio ha effettuato una rogatoria internazionale. Il Getty ha espresso immediata disponibilità alla restituzione. Lo stesso museo nel 2011 aveva restituito – questa volta dopo un contenzioso durato anni – la celebre Venere di Morgantina, ora esposta nel museo di Aidone.
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