«Nell'Unione guerra tra cattolici e Rosa nel Pugno»: (Ansa, 7/3, 20.37). Per Enrico Boselli i cattolici sono rimasti all'800, e lui strilla che "libertà, modernità e laicità vanno insieme", perciò fa guerra alla Margherita che "è rimasta un partito confessionale", ma poi afferma che "non esiste il voto cattolico". E allora perché fa la guerra? Misteri in testa a chi non ha capito le lezioni della storia dal 1948 ad oggi, su laicità e fede, scambiando le eccezioni - 1974 e 1981 - per regola. Il 12 giugno scorso insegnerebbe che i ciechi conducono tutti nella fossa: invano, perché la presunzione è tanta. Perciò su "Magazine" (2/3, p. 20) un titolo si fa proclama: "Emma for president, e non c'è da sorridere". E infatti si ride. Fa pena anche la comicità che crede di irridere. Vignetta di Altan ("L'Espresso", 9/3, p. 19) con dialogo a due: "Sono orgoglioso di essere cristiano". "E io sono fiero di essere Barozzi Aldo". Lo scherzo esibisce solo cecità qualunquista. Peggio però la cecità da spaventoso ritardo cultural-politico e deformazione ideologica. "Liberazione" (7/3) apre con titolone: "Confindustria e Papa, assalto centrista". Confindustria e Papa? Il binomio dice che il materialismo dialettico - struttura e sovrastruttura - offusca ancora tanti cervelli. La conferma è sotto, in due titoli capolavoro: "Cosa vuole Montezemolo? I nostri salari", e "La Chiesa vuole le nostre anime? No, anche i nostri corpi". Sul primo discutano tra loro, il secondo è solo demenziale e il pezzo, tra ironia e invidia, si conclude chiedendo una "convocazione in Vaticano". Messa così, meglio alla Neuro"
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